Lasciamo la piana, per affrontare le lunghe sequenza di curve che ci porteranno a scavalcare la Maiella. Complice una birretta notturna, in una piazzetta dal sapore settecentesco, modifichiamo la rotta e strambiamo verso Pettorano sul Gizio; e così la passeggiata tra vicoli bui della notte prima si trasforma in una corsa fotografica all’ultimo contrasto, tra colori abbaglianti e piazze volanti in affaccio di forra. La festa della sera precedente lascia qualche residuo qua e là, sedie di plastica addossate a monumenti, e un vago sentore di atmosfera alcolica. Intorno ora solo pochi abitanti e qualche gatto che si stiracchia… Toccata e fuga, per correre verso le montagne.