Duemila anni e sono ancora in piedi. Archi, frontoni, canale a venti metri di altezza. Antiche vestigia romane, conservate male purtroppo. Nessun segno di manutenzione; tracce di restauro, forse, ma non recenti. Sono gli acquedotti che portavano l’acqua nell’antica Roma dalle sogenti dell’Aniene, distanti trenta chilometri. Opere ingegneristiche e architettoniche quasi anacronistiche, se pensate progettate e costruite con la strumentazione del tempo. Niente laser, nessun satellite o GPS; solo livelle a bolla d’acqua, pali, fili e tanta trigonometria. Meraviglioso.
Te li ritrovi all’improvviso davanti mentre vaghi per misteriosi terreni nelle forre a nordovest di Gallicano. Sono imponenti. Sotto ci scorrono corsi d’acqua naturali; si narra di cascate risalendo il torrente verso est.
Ponte Lupo ti riporta piu l’idea di una fortificazione per quanto è massiccio e poderoso. Altri hanno linee più esili e snelle nella loro corsa aerea. Li fotografo così, scintillanti nei raggi argentei di un sole primaverile dalla luce perfetta.
E la storia spesso brilla di mistero.
1 Commento. Nuovo commento
eccellenti foto Gianluca!!
Ahahah…si narra di cascate risalendo il torrente che sottopassa il Ponte Lupo. Eccole! http://www.luigiplos.it/la-cascata-di-ponte-lupo/