Ci troviamo a svolazzare tra le sponde del Lago di Corbara in un sabato di fine ottobre limpido e liscio come il velluto. Le ondulazioni di un jet stream polare sbrindellato a causa della bassa attività solare, fanno ancora insistere alte pressioni di matrice africana sull’Italia, regalandoci due giornate di fine ottobre tiepide e luminose. Autentica manna per ottiche e sensori affamati di luce e per una riunione (un po’ azzoppata a dire il vero) del gruppo “Uscite fotografiche”.
Prima tappa Lugnano in Teverina, borghetto pigro e oltremodo tranquillo, con i panni stesi al sole, il profumo di bucato tra i vicoli e una deliziosa Pieve con torre campanaria, scolpita in una piazzetta a misura d’uomo lastricata di sampietrini. Abbiamo appena varcato la soglia dell’Umbria, Orvieto te lo ritrovi a fine panorama, adagiato appena sopra la linea serpeggiante del Tevere. Il paese offre dei controluce arditi e taglienti, da bianconero agguerrito; muri colorati e scrostati dall’umidità e cela una perla, intagliata nello spigolo di un vicolo ad angolo retto: un forno antico, un piccolo scrigno dei sapori magici, che plasma biscotti e dolcezze dei tempi antichi e che ci riempie di buon umore. Nel centro storico palazzoni monumentali, con stemmi araldici da battaglia, chiesette incastrate fra i palazzi, scalette, una casa a foggia di prua di transatlantico, balconcini volanti e persiane verde bottiglia.
Fotografarlo è stato un piacere.