Lasciamo queste terre e queste genti, mentre le nebbie velano e svelano paesi, colline, montagne. Cerchiamo oramai le strade più ardite, le più tortuose; ci infiliamo in anfratti, boschi, spettacolari faggete odorose e umide. Scavalchiamo letteralmente l’Abruzzo e lo lasciamo dietro le spalle come un ricordo solare e spensierato. Abbiamo assaggiato il nostro tempo in giornate lunghe e rilassanti, incontrato luoghi pieni di storia e meravigliose genti. Abbiamo fotografato una Italia nascosta e silenziosa, che naviga e ondeggia, come le immense greggi appenniniche, con le vele un po’ lasche ed un filo di brezza. Un viaggio semplicemente straordinario.
Ore 12.30; nei pressi del Rifugio Duca d’Aosta una poiana plana in volteggio sopra il tetto della macchina e ci osserva, compiendo alcune spirali nelle termiche. Poi si dilegua furtiva. È l’Abruzzo che ci saluta…