Appassionato di volo e da molti anni creativo nel settore della fotografia e ripresa video… Appena la ricerca tecnologica ha reso disponibile qualcosa che portasse una fotocamera/telecamera in volo a costi esigui rispetto a blasonate e dispendiose produzioni cinematografiche, è chiaro che la voglia di sperimentare mi ha solleticato le sinapsi.
Per chi inizia da zero, ma non vuole decollare con un giocattolo, la scelta è quasi obbligata: DJI Phantom 3 Pro; un gioiello tecnologico che “c’ha dentro più elettronica di una nave da guerra…” (come disse una volta il mio professore di Elettronica II).
Il Phantom è un drone semplice da manovrare, ma sufficientemente complesso da permettere riprese creative e affascinanti. Dopo poca pratica si riesce già ad ottenere un discreto risultato. La videocamera, con sensore Sony EXMOR 1/2.3”, è minuta ma ben carrozzata: 4K 30fps, scatti a 12 Mpixels, focale fissa a 2.8 e un angolo di campo di 94°. Il tutto montato su un gimbal stabilizzato a tre assi che conferisce al drone il premio di “cavalletto nel cielo”. Stunning, come dicono gli anglosassoni.
Ecco qui il primo risultato, ancora a livello sperimentale, di ciò che produce questo fantasma volante.
In un luogo che mi aveva già visto in passate scorribande fotografiche: la Caldara di Manziana. Un luogo surreale e desolato che ricorda alla lontana le vedute islandesi terra e fuoco.
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