Archi di Boccalupo, giorni di marzo che è forse primavera. La macchina ondeggia e sobbalza assecondando le curve di solitarie e misteriose strade di campagna. Sbarchiamo all’Olmata Tre Cancelli, una contrada nel territorio sulfureo di Manziana. I resti dell’antico Acquedotto Traiano si mimetizzano nel groviglio di rami. Varcata la parete est ci si ritrova in una terra senza tempo, tra i noccioli e i resti di un disboscamento a guisa di cimitero di vecchi alberi. Fioriture timide, di primo sole. Colori opalescenti e rami nudi. L’acqua scorre intorno e lascia fruscio di sottofondo. Si potrebbe restare un intero pomeriggio, cullati dai tiepidi raggi di sguincio. Invero l’ora del pranzo ci richiama verso il tavolo, nella trattoria di Giacomo, l’istrionico oste di Canale Monterano, dove le risate si fondono ai sapori della tradizione. Poi ecco gli ultimi raggi, dietro un caffè ed un tramonto di arancio denso.